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Gay & Bisex

Vita di coppia 8


di FRANK_1987
22.09.2019    |    4.743    |    3 5.4
"Lo vedo che sta soffrendo ma gli chiavo il cavo orale con più intensità per poi liberarlo dal mio pene e stappargli il naso..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica. Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

Libertà più assoluta

CAPITOLO 8

Sono tornato dalla riviera romagnola ormai da un bel po’ di tempo. Dopo aver trascorso un’estate all’insegna del sesso, e’ arrivato il momento di lavorare. Fa ancora caldo per essere Settembre ma si sa che da noi al Sud la cosiddetta bella stagione tarda a lasciarci. In questo periodo io e Mario ci ammazziamo di lavoro anche perché, nei mesi precedenti, non e’ che abbiamo lavorato tanto districandoci tra varie città vacanziere da visitare. In questo lasso di tempo, non sono mancati i messaggi che abbiamo ricevuto sul sito di incontri dove ci siamo iscritti. Purtroppo nessuno ha fatto al caso nostro ma poco importa perché c’e’ sempre il lavapiatti africano Malik che e’ ben disponibile ad assecondare le nostre fantasie. A metà del mese, non mi ricordo neanche come, mi imbatto in un post su internet. Pubblicizza un evento che si terrà in America, più precisamente a San Francisco, l’ultima domenica del mese. Si tratta di un evento molto importante degli Stati Uniti dove ognuno, secondo il mio modesto parere, può eviscerare le più recondite fantasie sessuali sia quelle già messe in atto e sia quelle che vengono tenute nel cassetto dei sogni da realizzare o irrealizzabili.
“Che cosa stai guardando?”, mi domanda Mario
“C’e’ un evento a San Francisco dove si fanno delle porcate incredibili”
“Fai vedere”, mi dice ed io gli mostro il post “mmh, interessante. Chissà quanto sarebbe bello parteciparvi”
“Di sicuro con le nostre trasgressioni ci andremo nozze”, gli dico
“Ma perché non ci andiamo?”
“E con tuo zio come la mettiamo? Questa estate ci siamo presi fin troppe vacanze”
“Quando dovrebbe essere questo evento?”
“L’ultima domenica del mese”
“Allora credo che si potrà fare. Parlerò io con zio Gustavo”
Speranzoso che Mario possa convincerlo, mi gusto già il sapore della vittoria e mi immagino di poter camminare tra la gente arrivata da tutto il mondo come noi. Quando Gustavo ci da la bella notizia, in fondo sarebbe poi soltanto un fine settimana lontano da casa, vado nel sexy shop aperto da poco in città a comprare qualcosa che possa essermi d’aiuto per uniformarmi a quella massa. Il venerdì pomeriggio partiamo per la volta di San Francisco. Dopo più di 14ore di volo finalmente atterriamo all’aeroporto il giorno successivo. Ho prenotato una stanza in un rinomato albergo che da proprio sulla strada dove si svolgerà la ricorrenza e quindi lo raggiungiamo. Possiamo già notare che si sta preparando ogni cosa possibile per poter far divertire la gente. Il sabato mattina e pomeriggio lo dedichiamo alla visita della città. La parte che mi piace di più e’ quella dove sono situate le Painted Ladies ma anche la strada a zigzag Lombard Street e’ affascinante. Dalla nostra stanza si può notare pure il Golden Gate Park che la domenica mattina e’ avvolto da una leggera nebbia che nasconde la sommità dei pilastri. Mario si sta cambiando per poter uscire. In realtà non deve indossare molto, soltanto uno jeans restando a petto scoperto mentre io, in Italia, ho comprato un abito di pelle come uno dei Village People e me lo infilo ma senza mettermi la maglia sotto lasciando la giacca aperta così che anche io posso mostrare il mio torso. Abbigliati così usciamo dall’albergo e ci incamminiamo per la strada partecipando alla Folsom Street Fair.
“Che figata Mario, guarda quelli”, dico al mio fidanzato indicando una ragazza inginocchiata davanti ad un ragazzo intenta a fargli un pompino
“Pensa se questo dovesse succedere da noi”
“Mi immagino via della Conciliazione a Roma gremita di gente trasgressiva mentre il Papa li guarda sbalordito dai suoi appartamenti”
“Io non parlavo del Papa ma del nostro paese”
“Ah beh, lì allora morirebbe tutti”, rispondo a Mario facendolo ridere
Camminiamo tra gente sconosciuta con una tale libertà che non credevo potesse esserci. Ci sono ragazzi e ragazze vestiti di latex, altri che indossano abiti normali oppure hanno degli strani abbigliamenti sadomaso e altri ancora sono completamente nudi. Poco distante da noi, un ragazzo e’ legato per le mani e i piedi ad una croce di Sant’Andrea. Un altro ragazzo gli applica delle pinze ai capezzoli e poi lo frusta con un gatto a nove code il tutto davanti a decine di ammiratori amanti del genere. Riprendendo a camminare, un palco posto distante da noi ci offre quella che sembra un’esposizione di maschi di una nota casa di produzione porno americana di un famoso regista russo. Essendo un amante del porno virtuale, ho riconosciuto un paio di attori ma poi io e Mario raggiungiamo un uomo maturo inginocchiato in un recinto che ricorda una piscina gonfiabile e delle persone gli stanno pisciando addosso.
“Mario questo voglio provarlo”
“Che cosa?”, mi fa il mio fidanzato sbalordito
“Che cazzo ci siamo venuti a fare qui se non partecipiamo a qualche evento?”
“Quindi tu vorresti entrare in quella specie di piscina gonfiabile?”
“No, ma voglio pisciargli addosso”
“Ok, se lo desideri”
Ci facciamo strada tra la folla e finalmente raggiungiamo l’uomo. Sta bevendo da un cazzo mulatto e poco dopo un altro cazzo, questa volta di un ragazzino appena maggiorenne, gli irrora la bocca con il suo caldo piscio giovanile. Quando il signore con il cazzo mulatto si allontana, io prendo il suo posto e tiro fuori il mio arnese. E’ barzotto e l’urinatoio umano lo guarda con la coda dell’occhio prendendomelo successivamente in mano. Finito di assaggiare l’aranciata del giovanotto, si avvicina a me ed apre la bocca. Io cerco di spremere la mia vescica, per quanto possa riuscirci, e alla fine gli riverso nelle fauci il contenuto. Nonostante il caldo bestiale e le bevute come un cammello e’ di un giallo molto intenso che fa schiamazzare lussuriosamente tutti quelli che sono intorno a me. Compiuto l’atto, mi avvicino a Mario.
“Com’e’ stato?”
“Eccitante. Non so niente di lui. Come si chiama, quanti anni fa, eppure gli ho pisciato in bocca”
“Andiamo a farci un altro giro”
“Oh mio Dio non ci posso credere”, esclamo
“Cosa c’e’?”
“Guarda, c’e’ quel famoso attore porno di colore”
“Non e’ vero”
“Si e’ lui ti dico. Vuoi saperlo meglio di me?”
“E quindi adesso? Non vorrai farti scopare da lui?”
“Sarebbe il mio sogno ma so che non succederà. Però posso scattarmi una foto con lui”
Mi allontano seguito da Mario e mi avvicino al mio porno attore negro preferito. E’ in compagnia di altri attori a luci rosse come lui.
(NON VOGLIO FARE NOMI PERCHE’ QUALCUNO POTREBBE NON CREDERMI MA NON STO SCHERZANDO RAGAZZI!!!)
“Scusa posso farmi una foto con te?”, chiedo in inglese al ragazzo di colore “sei il mio attore porno preferito. Anche voi lo siete”, mi riferisco agli altri “ma la carne color cioccolata fa sempre un certo effetto”, continuo facendo ridere quei bei maschioni che tante volte ho guardato segandosi furiosamente come un pazzo
Mario si mette alla destra del ragazzo ed io alla sua sinistra. Abbraccio l’attore di colore per il fianco destro mentre il mio fidanzato gli mette una mano sulla spalla. Il ragazzo, che e’ a petto nudo, poggia le sue mani bicolore lungo le nostre anche. Io gli metto una mano sui pettorali ma poi la faccio scivolare audacemente fino alla cintura dei suoi pantaloni
“Posso toccarti il cazzo?
“Ma certamente”, mi risponde e mentre un suo amico cerca di mettere a fuoco l’obiettivo, mi sento toccare il culo
Il negro mi ha messo una mano sulla chiappa, in fondo io gliel’ho messa sul cazzo, e mi sorride con i suoi bianchissimi denti. Anche con gli altri, ovviamente, ci siamo fatti immortalare, poi assistiamo ad uno spettacolo della Lucas Entertaiment e ci allontaniamo ancora una volta. Vicino ad un camion, proprio mentre passeggiamo noi, un ragazzo accerchiato da tanti suoi coetanei sta pisciando in un boccale e un altro in una bottiglia di plastica. Dopo aver riempito i contenitori, se li scambiano e ingoiano le rispettive pisciate fino all’ultima goccia. Ci sono anche delle transessuali e delle trav, alcune vestite in abiti appariscenti, altre con degli indumenti più consoni alla vita di tutti i giorni piuttosto che ad un’occasione riconosciuta a livello mondiale dove il sesso non ha limiti, tabù, età e altre differenze sociali stigmatizzate. Insomma, e’ una fiera dell’eros dove tutti possono esternare le loro preferenze erotiche e dove le maggiori casa di produzioni pornografiche possono esibire tutta la mercanzia dei ragazzi che lavorano per loro. In un altro palco, per esempio, una casa di produzione per amanti del BDSM sta dando uno spettacolino alquanto interessante. C’e’ un attore che si sta facendo sodomizzare da un’attrice con uno strap-on.
“Mi piacerebbe provarlo”, fa Mario
“Tu hai un cazzo vero, non hai bisogno di uno finto”
“Si, se dietro al cazzo finto c’e’ una donna”
“Con la tua ex non avete mai fatto nulla del genere?”
“No, e tu?”
“Beh, io non ho avuto nessuna fidanzata ufficiale e quando facevo sesso con loro mi limitavo solamente a scoparle e basta”
“Ehi, siete italiani”, fa un ragazzo
“Si, anche tu?”, gli domando sorpreso
“Sono friulano e voi?”
“Calabresi”, fa Mario
“Mmh, calorosi quindi”, fa il ragazzo “vi va di venire a casa mia? Abito non molto distante da qui. Quando mi so trasferito in città, ho affittato un appartamento proprio su questa strada così avrei partecipato a questo bellissimo evento”
Assecondiamo la sua richiesta e lo seguiamo. Quando Domenico, il ragazzo, si gira, ci mostra le sue chiappe libere dai buchi del pantalone di cuoio. E’ un ragazzo di 30anni, alto 175cm, capelli castani e occhi verdi ed e’ davvero molto bello. Arrivati a casa sua, ci fa accomodare sul divano e ci offre qualcosa da bere.
“Ragazzi, devo chiedervi una cosa”, fa Domenico sedendosi accanto a noi “a me piace fare sesso senza il preservativo e a voi?”
“Io non faccio differenza”, fa Mario
“Io ho fatto sesso più senza preservativo che con e per fortuna e’ andato tutto bene”
“Anche per me perché uso questa”, ci dice mostrandoci una pillola blu
“Ok usi il viagra ma cosa c’entra con il sesso sicuro?”, gli domando
“Questo non e’ il viagra. Questa e’ la PrEP. E’ un nuovo medicinale che ti assicura di non contrarre nessuna malattia sessualmente trasmissibile e ti protegge”, ci spiega togliendo dalla scatola una delle pillole
“Io me ne vado. Non ci credo che sei pulito quindi non ci sto. Andiamo Giulio”, mi fa Mario
Io non so perché ma sono attratto da quella compressa. Finalmente e’ stato inventato qualcosa che possiamo usare per non rischiare la vita, per amarci liberamente. Quella pillola mi sta chiamando e mi sta tentando ad utilizzarla
“Il tuo ragazzo non sembra del tuo stesso avviso”, fa Domenico a Mario “comunque sia io non sono malato e non voglio che nessuno si ammali. Potevo anche essere un untore e non dirvi niente fregandomene di contagiarvi ma invece con questo mi proteggo io e vi proteggete voi”, continua il ragazzo
Mario sembra quasi convinto e poi io completo l’opera di convincimento quando assumiamo la PrEP mandandola giù insieme alla bevanda che Domenico ci aveva fornito. (SE VI CAPITA DI USARLA, NON SIATE COSI’ PRECIPITOSI E USATE COMUNQUE IL PRESERVATIVO) Faccio alzare Domenico e lo spoglio completamente. Ha un bel corpo muscoloso e depilato ed un cazzo di 17cm. Anche io mi levo tutto quello che ho da levarmi e lo faccio inginocchiare facendomi succhiare la nerchia. Mario e’ ancora titubante ma poi si toglie i pantaloni e sbatte in bocca al ragazzo tutti i suoi centimetri. Segandosi con una mano, Domenico usa l’altra per ficcarsi nelle fauci le nostre cappelle oppure usare il suo cavo orale per dare piacere ad un cazzo e subito dopo anche all’altro. E’ un maestro del pompino e lo sa eseguire egregiamente. Ci lecca le cappelle, poi tutta l’asta, le palle e se lo struscia lateralmente in bocca e sulla lingua stimolando l’uretra. Dopo un po’ di incertezza, ora mi fido di quel ragazzo, e quindi lo faccio alzare e lo posiziono a pecorina sul tavolo della sua cucina. Mi abbasso dietro di lui e inizio a leccargli il buco del culo, che ha già bello aperto, il perineo, le palle e il cazzo che penzola puntando il pavimento. La stessa cosa fa Mario ma in seguito mi aiuta ad adagiare Domenico sul tavolo alzandogli le gambe e lo penetra per primo. Tutte le sue esitazioni su un possibile contagio vanno a farsi friggere perché ora chiava Domenico tenendolo per l’interno coscia. Ormai e’ chiaro che si fida di lui e anche io perché non era costretto a farci assumere quel farmaco e sicuramente l’ha fatto più per proteggere la sua salute che la nostra.
“Dai, scopami, scopami, più forte”, fa Domenico
“Certo che ti scopo, puttanella”, lo apostrofa Mario
“Fammi sentire il tuo cazzo italiano”
“Da quanto non ne assaggi uno?”, gli domando accarezzandogli la schiena
“Da una vita”
“Allora te lo faccio sentire meglio”, dice Mario spingendo piano ma completamente tutto il suo cazzo dentro il culo del ragazzo che spalanca la bocca dall’entusiasmo e piega la testa verso di me così io gli occupo la bocca con il mio membro
“Succhia zoccola americana”
“Mmh, che buono. Com’e’ lungo”
“Ficcatelo tutto in gola”, gli dico
Mario continua imperterrito a scopare il buco del culo di Domenico. Il ragazzo sta godendo così tanto che tiene la bocca aperta con all’interno il mio cazzo ma non si limita a succhiarmelo. La mia cappella strofina sulla sua lingua e questo mi da piacere mentre con le mani gli allargo le chiappe facendo si che il mio fidanzato entri meglio e poi me lo bacio. Domenico finalmente chiude la sua bocca intorno alla mia minchia che e’ felice di ricevere più attenzioni. Gli tappo il naso così che non prenda aria proseguendo a fottermi le sue fauci. Domenico inizia a dimenarsi perché l’aria che gli entra dalla bocca non e’ sufficiente per dare ossigeno al suo corpo. Lo vedo che sta soffrendo ma gli chiavo il cavo orale con più intensità per poi liberarlo dal mio pene e stappargli il naso. Il ragazzo respira affannosamente cercando di inalare più aria possibile e tutta la saliva e il pre-sperma accumulati durante la mia chiavata orale, gli colano dal lato sinistro della bocca sporcandogli la corrispettiva guancia. Mario esce dal culo di Domenico che scende dal tavolino e si posiziona a pecorina per invitarmi ad entrare in lui. Mi sputo sul cazzo e poi anche sul suo buco di culo e lo penetro dolcemente ma poi sbatto con forza il mio pube contro i suoi glutei prendendolo per i fianchi. Il mio fidanzato avvicina a se una sedia, ci sale sopra inginocchiandosi e si fa succhiare la banana che e’ ancora calda per lo sfregamento intestinale di poco prima.
“Mmh, che culo meraviglioso”, esclamo
“Si lo e’ davvero”
“Guarda come se lo riceve tutto”
“Già, io prima non volevo uscire ma l’ho fatto solo per te”
“Per non farmi perdere l’occasione di scoparmi questo buchetto accogliente?”, gli domando
“Proprio per questo”, mi risponde Mario
“Sei un amore”
“Ti amo”
“Anch’io”, mi dice Mario piegandosi su Domenico e baciandomi
“Se avete finito con questi convenevoli, potete ritornare a scopare ogni mio buco?” fa il ragazzo perché, nel frattempo, sono uscito dal suo culo e Mario dalla sua bocca
“Hai sentito questa troietta?”
“Certo che l’ho sentita, adesso la punisco per bene”, gli dico entrando prepotentemente nella rosellina di un ragazzo messo a pecorina
“Oh, si, che bello”, fa lui spingendo il suo culo contro il mio pube scopandosi da solo
Fotto Domenico nel culo con violenza ancora per un po’ ma poi lascio il posto a Mario che scende dalla sedia e affonda la sua banana lì dove prima c’ero io. Mi avvicino la sedia a lui e mi metto a novanta gradi poggiando le mani sulla spalliera e porgendo il mio sedere verso la faccia del mio fidanzato. Mario inizia a leccarmi la rosellina mentre scopa Domenico ed io mi masturbo. Anche il ragazzo lo fa e dissemina a terra tutto il suo caldo nettare. Poi cambio posizione e, inginocchiandomi sulla sedia come aveva fatto Mario, gli do in bocca il mio cazzo. Lo prendo per i capelli e gli chiavo la bocca per poi mettergli le mani unite sulla nuca e muovere il mio bacino contro il suo cavo orale e il mio cazzone al suo interno. Mario si toglie il mio membro dalla bocca, sputa tutta la saliva sulla mia asta e poi me la ripulisce ingoiando ogni cosa. Successivamente esce dal buco di Domenico e si sega per poi schizzare tutto il suo liquido seminale sulle chiappe e sul buchetto, rientrare brevemente e poi uscire dandosi il cambio con me. Io, invece, riprendo a scoparmi il ragazzo aiutato nell’atto da un po’ di sperma del mio fidanzato, e poi gli sborro definitivamente dentro. Esco piano piano e poi dal suo forellino ormai allargato, cola la mia essenza maschile. La faccio gocciolare sulla mano e poi la faccio leccare a Domenico. Ripeto l’azione per un paio di volte fino a quando dal suo culo non esce più niente.
“E’ stato grandioso”, sospira Domenico
“Ti e’ piaciuto, puttanone?”, gli domanda Mario
“Tantissimo”
“Hai un culo molto profondo”, gli dico
“E voi dei cazzi meravigliosi”
“Vuoi approfittarne ancora?”
“In che senso? Vorreste di nuovo trombarmi?”
“No, ma non hai bevuto la nostra sborra”, gli faccio notare
“Già un vero peccato. Se volete posso farvi un altro pompino così vi si raddrizza e mi schizzate in faccia, che ne dite?”
“Sarebbe bello”, risponde Mario
“Io veramente avrei pensato a qualcos’altro. Non hai bevuto la nostra sborra ma potrai bere le nostre pisciate”, gli spiego
“No, ragazzi. Non me la sento, veramente”, fa Domenico “va beh che abito su una delle strade più libidinose di San Francisco in questo periodo, ma non ho mai fatto pissing in vita mia e mai mi ha attirato”, prosegue
“Potrebbe essere il momento perfetto per provare”
“No, credo di no. Voi siete stati magnifici, mi sono divertito e oltre la sborrata io non vado, mi dispiace. Davvero”
“Ok, allora. Non insistiamo”
“Grazie, siete veramente perfetti. Un mix di dolcezza e crudeltà che in pochi ho trovato”, ci dice, io gli sorrido e mi avvicino ad una finestra
Dalle vetrate riesco a vedere metà della Folsom Street. Variopinti personaggi camminano con disinvoltura esibendo le loro preferenze sessuali. Da quassù, il secondo piano di un palazzo blu, riesco a notare due ragazzi che si stanno segando reciprocamente seduti su un muretto mentre intorno a loro, la gente passeggia serenamente mentre i più allupati sono in piedi davanti a loro che osservano toccandosi le patte gonfie o masturbandosi anche loro. Io e Mario ci rivestiamo e senza neanche farci la doccia, usciamo di nuovo in strada. Di sicuro le persone non fanno caso alla puzza di sborra e sudore che abbiamo addosso. Ne avranno sentito di peggio. Torniamo nel nostro albergo ed e’ lì che facciamo la doccia ma non prima di aver scaricato le nostre vesciche l’una sul corpo dell’altro per poi addormentarci abbracciati aspettando la sveglia che suoni presto. Il volo per ritornare in Italia ci attende e rientriamo nel nostro Paese raggiungendo successivamente la nostra amata e allo stesso tempo odiata città. Da qualche mese si sono tenute le elezioni comunali. Se avessimo fatto l’esperienza americana prima delle votazioni, mi sarei anche io candidato alla carico di sindaco e avrei istituito un evento come il Folsom Street Fair anche nella mia città. L’autunno appena iniziato lascia poi il posto al mio adorato inverno. Lavoriamo instancabilmente ogni giorno per recuperare le ore perse andando in giro per il mondo a scopare chiedendo ferie che lo zio Gustavo non avrebbe dovuto concederci. Il mese di Gennaio arriva, lentamente ma arriva e pure il matrimonio di Agostino e Claudia si avvicina. Sarà celebrato il terzo sabato del mese corrente anche se la sera prima, io e Mario veniamo invitati all’addio al celibato di Agostino. E’ da parecchio che non partecipo ad una festa del genere, d’altronde tutti i miei amici sono gay e non possono ancora sposarsi tra loro figuriamoci se lo fanno con una donna. L’ultimo addio al celibato (IL FIDANZATO DI MIA SORELLA 22) si e’ trasformato in un’orgia con il festeggiato, suo padre, mio padre e il suo compagno. Questa volta che cosa succederà? Spero che finalmente Agostino si ubriachi e mi infili nel culo il suo cazzone da 24cm…

FINE CAPITOLO 8

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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